Marina soffre d’asma, non é bella e poi é pure donna. Sopra ogni cosa, lei vuole essere un due, insieme al suo Joao.
La nonna, la madre, la sorella, lo straniero affascinante a cui dà un letto però hanno altri progetti. Marina li lascia fare. Non arriva mai allo scontro. Mai all’ultima parola, quella di troppo. É come se, a parte l’estrema difesa, non le fosse davvero necessario opporsi. Talmente è piena del suo destino che il resto, per quanto si tenti di entrare e colpire, rimane fuori. Marina sa dove si trova e dove farà il possibile per essere. E’ in questa prospettiva che gioca le sue carte con intelligenza, calore umano e coraggio. Quando il libro finisce – almeno è stato così per me – quello che Marina decide di fare è già diventato meno importante del come lo fa.
Il libro mi é piaciuto molto, per scrittura, trama ed atmosfera. Stare con Marina mi ha ricordato che molteplici sono i modi di interpretare uno stesso ruolo e che, per ciascuno di noi, è un animale diverso la libertà.
Buona lettura!