Parto dalla fine. Senza spoiler, ma ho chiuso questo libro con una faccia da bambino alla fine dello scivolo che ancora me la sento nelle guance.

Sì che in questo libro c’è il brutto di una guerra. La violenza e la morte che si porta dietro. Il dolore di più di un addio. Eppure, partire alla ricerca con Lev e Kolja è stata una vera esperienza. Ha fatto freddo, abbiamo avuto paura e abbiamo anche, di cuore, riso.

Ho comprato questo libro per leggerlo in contemporanea a un tredicenne. Per poterne parlare con lui, per accompagnare i suoi occhi, se ce ne fosse stato bisogno. Ora che l’ho finito mi chiedo: dove stavi nascosta anima da “Isola del Tesoro” e “Oliver Twist”? A me della sana e umana avventura!

Lo stile è piacevole. La penna felice e quasi sempre misurata. I protagonisti: simpatici, tridimensionali, amabili.

Pochi giorni e la necessità di trovare una dozzina di uova nella gelida e affamatissima Russia. Pochi giorni sufficienti a scendere più di un gradino della scala della dignità umana, e a risalire!

Buona lettura! Buona avventura!