Di solito aspetto prima di scrivere queste pagine brevi di impressioni, ma - a fronte di un libro che sembra la versione scritta di un audio tape - mi butto!
Ho letto un’autobiografia, di una persona che sembra abbastanza normale, che ha avuto ed ha una vita straordinaria. Un ebreo di Brooklyn, con la capacità di far ridere e un’idea chiara su come e dove avrebbe voluto vivere. Un’autobiografia che in più punti mi ha fatto pensare: “Questa cosa poteva essere scritta meglio, con maggior lirismo, con maggior attenzione alla direzione della tensione del narrato e del significato”. A un certo punto del ritmo sgangherato però ho avuto una specie di epifania. Ho sentito dentro una vocina che diceva: “Stravaccati sulla poltrona, rilassati e goditi lo spettacolo (forse diceva anche: non rompere le scatole! :)”. E lì è iniziato un altro film, un “suo” film.
Il libro è scanzonato e un po’ egoista. Ti strizza l’occhio in alcuni punti, ma non ti lascia la sensazione che chi scrive sia sempre in controllo di quello che è pronto a svelare. Se ho amato meno la parte in cui viene descritto lo scandalo sessuale (il presunto abuso sulla figlia Dylan), ho avuto voglia di mettere i braccioli e sguazzare nel suo mare di nomi di attori di brani jazz e di newyorkesità.
Chiudo il libro e mi sento fortunata. Non pensavo mi sarebbe accaduto di passare del tempo con Woody Allen in questa vita. Grazie! Anche alla Nave di Teseo che nel 2020 ha avuto l’ardire di non censurare un libro per le accuse di presunto reato (mai dimostrato in tribunale) del suo autore. p.s. Dimenticavo! Il libro potrebbe lasciare un’irrefrenabile voglia di guardare (o riguardare) tutti i suoi film! Specifico per un’amica, per me è troppo tardi!