Se chi saremo stati viene soffocato, da quel momento in poi, allora, chi siamo? Questo libro sembra rispondere: tutti, e nessuno.
Perché leggerlo
E’ ben scritto. La trama è originale, il protagonista (i protagonisti, perché Bujar è una creatura cangiante e fluida) è una persona che ti incuriosisce, ma anche ti disturba, ma anche ti commuove. Il primo capitolo porta al di qua e al di là di uno sguardo. Prima come uomo e poi come donna. Il primo capitolo di questo libro ti avvisa. Sono bello e ho un prezzo. Per me è stato un capogiro.
Di cosa parla (no spoiler)
Parla di Bujar e della sua storia. Della morte di una serie di idee, aspettative e speranze. Della costruzione sbilenca e fortuita di una identità. Dell’amore che non ha nome se non quel nome, che non ha genere, se non il genere di quel nome. Del desiderio di sopravvivere e di vivere, e poi della vertigine di riuscire veramente a farlo.
A chi consiglio questo libro
A tutti. E poi soprattutto a chi sente la stanchezza di essere proprio quello che è, con quel lavoro, quell’amore, quella casa, quel Paese. A chi non sta comodo nei propri vestiti, a chi guarda gli altri desiderandone dei pezzi. A chi prova a rimettersi al mondo dopo che il primo tentativo è andato, per una qualche ragione, fallito.
Se chi saremo stati viene soffocato, da quel momento in poi, allora, chi siamo? Questo libro sembra rispondere: tutti, e nessuno.
Buona lettura!